Mario Melazzini, l’intervista a “La Provincia Pavese”: la Regione Lombardia si è comportata bene, ma ora anche il Governo intervenga

“Come è nel DNA di Maugeri, quando emerge una domanda di salute diversificata rispetto a quella che sosteniamo normalmente, ma c’è un’esigenza da parte del sistema pubblico, ci mettiamo a disposizione”. Sono le parole di Mario Melazzini, alla guida di ICS Maugeri S.p.A. In un’intervista rilasciata a “La Provincia Pavese”, ha evidenziato alcuni problemi emersi negli ultimi mesi a causa della scarsa organizzazione.
Pur difendendo la Regione Lombardia, rivelatasi all’altezza nonostante la situazione delicatissima, non c’è dubbio che il sistema debba essere ammodernato al più presto.
“Da inizio pandemia il nostro gruppo ha ricoverato 4.070 pazienti Covid, di cui 1.019 tra Pavia e Montescano, mettendo a disposizione 120 posti letto con turn over elevato e un’organizzazione faticosissima”, ha spiegato Mario Melazzini. Sono stati investiti oltre 4 milioni di euro in dispositivi di protezione e per la riorganizzazione del personale, in modo da garantire la sicurezza di tutti gli operatori, trasformando di fatto “il servizio da riabilitazione in cura di pazienti con patologia, o esiti, Covid”. Questi sforzi per fronteggiare la pandemia hanno inevitabilmente fatto saltare moltissime prestazioni sanitarie di diverso genere, come Tac, risonanze magnetiche ed ecografie.
“Ci aspettavamo che si desse seguito a quanto stabilito nelle delibere regionali dell’agosto scorso, cioè che a fronte dell’impegno che gli ospedali privati avrebbero sostenuto in emergenza Covid, sarebbe stato riconosciuto, da parte del governo centrale, un contributo per la prestazione aggiuntiva”. Nel concreto si parla di 5mila euro per ogni paziente Covid ricoverato e curato da ICS Maugeri S.p.A., in più rispetto a quanto previsto dalla delibera regionale. Si tratta di 20.350.000 euro per l’intero gruppo, poco più di 5 milioni per Pavia.
La Regione Lombardia ha garantito 40 milioni di euro alla sanità privata per il rinnovo contrattuale, oltre a mettere a disposizione 25 milioni per le prestazioni Covid. Il Governo invece “è rimasto in silenzio, non ci ha riconosciuto nulla”, fa notare Mario Melazzini, che auspica un cambio di rotta doveroso e necessario.