Mario Melazzini intervistato da Superquark per debellare lo scetticismo sul vaccino anti Covid-19

“Le malattie contro le quali ci si può difendere con un vaccino sono circa 30. Possono sembrare poche ma comprendono alcuni dei grandi mali che hanno sterminato l’umanità”. Con questa affermazione la divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti introduce il servizio sui vaccini tenuto presso l’Istituto ICS Maugeri di Pavia con la partecipazione di Mario Melazzini, Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A. Dal morbillo alla meningite, dalla rabbia al tetano, e poi il tifo e la febbre gialla: ognuna di queste malattie ha fatto migliaia di morti e alcune continuano a mietere vittime tutt’oggi nei Paesi del Terzo Mondo, dove la maggioranza della popolazione non ha accesso alle cure mediche. Ogni volta, il vaccino si è dimostrato la risposta più sicura ed efficace per il loro debellamento.
A inizio 2020 una nuova devastante epidemia ha scosso il mondo mettendo in ginocchio i sistemi sanitari e portando alla perdita di un numero elevatissimo di vite. A quel punto gli sforzi dei tanti centri di ricerca si sono concentrati sulla formulazione di un vaccino, che grazie alle nuove tecnologie è stato realizzato in tempi record. Proprio la velocità con cui è stato creato ha suscitato molti dubbi sulla sua sicurezza tra le persone, ed i più scettici hanno quindi deciso di non vaccinarsi. Nella puntata di Superquark, Mario Melazzini fornisce delle spiegazioni per rispondere ai dubbi più frequenti sul vaccino anti Covid-19.
Tra le domande che vanno per la maggiore, sicuramente c’è quella riguardante il contenuto del vaccino. Cosa c’è dentro? Si sono chiesti in molti. Ormai sappiamo che esiste una differenza tra i vaccini di Pzifer e Moderna e quelli di Astrazeneca e Johnson&Johnson, i primi a mRNA e i secondi a vettore virale. Mario Melazzini spiega che nei secondi sono presenti amminoacidi utili alla stabilizzazione e alla conservazione del farmaco, e che al loro interno contengono sostanze innocue quali sali, zuccheri o alcoli. Ci sono poi i polisorbati che “permettono di tenere insieme la parte oleosa a quella parte acquosa”, facilitando quindi l’iniettabilità del farmaco. Nei vaccini “prodotti da Pfizer e Moderna l’elemento chiave ed essenziale” – continua l’AD di ICS Maugeri S.p.A. – “sono le molecole di RNA messaggero”, contenute in minuscole gocce di grasso. È la presenza di questi grassi artificiali ad aver innescato reazioni allergiche in alcuni soggetti, ma si tratta solo di “rarissimi casi”. Il prodotto “è estremamente sicuro e sempre valutato al 100% per quanto riguarda la qualità, la sicurezza e l’efficacia”.
In merito alla differenza con i vaccini a cui eravamo abituati, in genere realizzati a partire da microbi indeboliti, chiarisce infine Mario Melazzini che questi “possono essere inadatti per alcune persone che hanno un sistema immunitario fragile. Questo perché anche la lievissima infezione che causano può destare forte preoccupazione. Quelli basati su agenti infettivi uccisi o su loro parti inattivate vanno bene per tutti ma hanno un problema, cioè la risposta immunitaria che suscitano è meno forte. Per questo occorre aggiungere al farmaco stesso una sostanza innocua, che prende il nome di adiuvante, cioè un qualcosa che stimoli maggiormente la reazione del nostro sistema immunitario”.